domenica 17 maggio 2015

Amore che amor non è mai

 La rubrica Riflettendo affronta una vasta gamma di argomenti. Nasce con il semplice scopo di offrire degli spunti di riflessione.

Katia è una donna di 34 anni che fa il mestiere più antico del mondo per tirare avanti.
Grazie ad un conoscente (un suo amico di vecchia data) mi è stato possibile incontrarla.

Quando mi presentai a casa sua era ad accogliermi, insieme ad una vestaglia che non lasciava nulla all'immaginazione e una sigaretta mai spenta, quella sua piacevole sorpresa nello scoprire che stesse facendo entrare un uomo nel suo appartamento, ma solo per scambiare due chiacchiere.




-Amore che amor non è mai-

-Comincio già con il ringraziarti perché immagino non sia facile poter parlare del tuo mondo…

Mah… ti dirò: in realtà no. Non sono in difficoltà e non sono imbarazzata. Anche se a dire il vero la situazione per me è un po’ insolita. Di solito sono io quella che deve star zitta e ascoltare gli uomini che parlano; e quanto parlano! Spesso e volentieri si lamentano e tu devi mostrarti interessata. Quindi oltre il sesso devi pur assorbirti i loro monologhi. Ma fin che pagano…


-Bene.
Inizio col chiederti un qualcosa a cui la mia curiosità tiene molto. La prima volta che hai pensato di dare il tuo corpo per ricevere qualcosa in cambio, il tuo primo approccio e le vicissitudini che ti hanno portato a fare quello che fai.


Allora… La mia famiglia, come la maggior parte delle famiglie di chi si prostituisce, era povera. Ma se mi permetti la mia lo era di gran lunga di più rispetto alle altre! Mio padre chiedeva dei soldi in prestito ad uno strozzino. Capitò che superò di molto la data in cui avrebbe dovuto restituire una somma e il tizio a cui la doveva era una persona viscida e schifosa! Molto spesso si lasciava andare ad apprezzamenti nei miei confronti ed alludeva sempre a qualcosa di malizioso riferendosi a me. Ricordo che mio padre si arrabbiava molto quando accadeva. Un bel giorno presi in disparte quel quarantenne eccitato e insoddisfatto e mi feci promettere di diminuire di molto la somma che dovevamo restituire, in cambio di un rapporto orale. Ma non fece quello che gli chiesi. Vedendo che mio padre proprio non riusciva a restituire i soldi che gli doveva, mi concessi del tutto più e più volte fino a fargli promettere di sparire! Ovviamente mio padre non ne seppe nulla. A mia madre lo dissi dopo un po’. Ma a lei non importava molto di me. Aveva già i suoi problemi.

Fu allora che capii che avrei potuto usare il mio corpo per ricevere in cambio qualcosa, per poter far soldi ma non diventai subito una prostituta. Mio padre si ammalò di tumore e morì prima del tempo. Mia madre non ha mai combinato niente di buono nella vita. Era una tossica. Non potevo di certo contare su di lei. A vent'anni feci le valigie e decisi che sarei andata via di casa per non tornarci più. Difatti non ho più rivisto mia madre. Riuscì a sapere che morì di overdose qualche anno dopo.
Andai a stare da un’amica. Lei già faceva la squillo. Mi ha inizializzato lei. Le prime volte accontentavamo due sui clienti fissi e man mano mi spiegava come fare per intrattenere al meglio i nostri clienti. Poi un giorno decisi che ero pronta. Il mio primo cliente con cui lo feci da sola era il classico cliente che va a prostitute: l’uomo sposato insoddisfatto della sua vita sessuale.

-Interessante come tu abbia avuto il coraggio di concederti per salvare la situazione di tuo padre. Se mi permetti, a quanto pare sei stata vittima della situazione. In quel momento non hai fatto altro che utilizzare tutto ciò che era in tuo possesso per non vedere più soffrire tuo padre. C’è della nobiltà nelle tue intenzioni. Cosa hai provato, quali sono state le sensazioni della tua prima volta con il tuo primo cliente? Hai incontrato difficoltà?

Mmh… Difficoltà no. Alla fine non era mica il mio primo rapporto sessuale. Quello che cambiava era riguardante il modo di farsi pagare e come congedare il tizio. Ovviamente ho seguito tutti gli insegnamenti della mia cara amica. I soldi si fanno dare prima. Poi una volta finito, si fa di tutto per mandar via quanto prima il tuo ospite, magari dicendo che aspetti un altro subito dopo per farlo affrettare. Per il resto ti dirò la verità: non bisogna mica essere professionisti per far godere un uomo (si fa una risata Ndr). Dopo il rapporto e dopo averlo congedato, mi sentivo un po’ sporca. Ma con una bella doccia sistemai le cose. A dire il vero mi sentivo anche un po’ triste e provai un senso di squallore in generale. Ma col tempo mi son fatta passare tutto questo. Diciamo che i soldi mi hanno aiutato molto (si fa un’altra risata, questa volta più fragorosa Ndr).

-Parlami un po’ dei tuoi clienti. Magari degli episodi più strambi, di quelli un po’ più molesti. Non hai trovato difficoltà da un punto di vista della pericolosità nel tuo proseguo?

Beh… i primi tempi sono molto complicati. La mia amica mi passava qualche suo cliente e le davo una percentuale minima. Poi man mano con il passaparola mi feci conoscere. Ho intrattenuto tossici, avanzi di galera e chi più ne ha più ne metta. Ma non mi è mai successo che qualcuno mi aggredisse e non mi sono mai trovata in una situazione pericolosa a tal punto. Mi è capitata anche gente tranquilla, calma e a volte persino gentile. Una volta arrivata ad una quantità soddisfacente di richieste, su consiglio della mia amica, ho cominciato a selezionare. Mi segnavo i numeri e i nominativi. Cominciavo a dire di no a chi era più aggressivo del normale, a chi pagava meno di quanto pattuito e ovviamente a chi si drogava, tenendomi quelli gentili e che non creavano problemi.
Ripeto: i migliori e anche i più frequenti sono gli uomini sposati. Sai che si accontentano di poco e che non manderanno mai all’aria tutta la loro vita per te. Quindi fanno quello che devono fare, pagano e se ne tornano dalle loro mogli. In realtà è come se mettessero la loro vita in mano a te. Basterebbe una telefonata per far rovinargli tutto! Quindi fanno i buoni. Diciamo che se nel caso dessero rogne, tipo non pagare, sono quelli più facilmente ricattabili. Ma se vuoi sapere la mia, le mogli sanno benissimo quando i loro mariti sono andati con un’altra. Magari non con una prostituta, magari pensano che le abbiano tradite e basta. Ma l’odore del sesso, l’odore di un’altra, la donna- la tua donna- lo percepisce. Puoi stare attento quanto vuoi, ma loro lo sanno. Credo facciano finta di niente perché in realtà le conviene stare zitte. Forse fanno tutte le mantenute!

-Il cliente più strano?

Un tizio veniva qui e non voleva venire a letto con me. Volevo solo parlarmi. Dirmi dei suoi problemi e di quello che faceva e non faceva. Viaggiava spesso. E quindi veniva da me, spesso dopo i suoi viaggi, e mi raccontava che cosa aveva visto e cosa aveva fatto. Ad un certo punto ha cominciato a farmi pietà e gli dicevo che forse era il caso di trovarsi un amico, o qualcuno con cui parlare. Magari uno psicologo gli dissi! Ma lui nulla. Ah! e non voleva che io rispondessi o altro. Io dovevo star zitta e ascoltare. E si arrabbiava se mi distraevo e si accorgeva che non gli stessi dando abbastanza attenzione. Continuava a insistere dicendomi che voleva solo raccontarmi delle sue faccende. A me andava bene. Mi pagava e non dovevo nemmeno far nulla. In realtà adesso è un po’ di tempo che non si fa più vivo.

-C’è qualcuno degli uomini a cui ti sei diciamo “affezionata”? Con cui l’hai fatto volentieri. Si insomma, con cui ti è pesato meno andarci a letto?

Beh si… in realtà uno si. Era più giovane di me di qualche anno. Credo non abbia fatto nemmeno i trenta. Ma non mi ci sono affezionata. E’ solo che ero attratta da lui fisicamente. Diciamo che incarnava il mio ideale di uomo, ma solo questo. Null'altro. Con lui il sesso era diverso perché lui mi piaceva. Infatti mi sono chiesta più volte come mai avesse il bisogno di intrattenersi con me. Non credo francamente avesse problemi a trovarsi qualcuna con cui andare a letto. Ma non ho mai fatto domande e mai le farò! Magari si accorge che non ha più bisogno di me e non si fa più vivo; chi lo sa! (ripresenta la risata di prima Ndr). 


-Hai mai ricevuto delle “particolari” richieste?

Fammici pensare… Una volta mi è capitata una donna. All'inizio volevo rifiutare, ma non ci vedevo nulla di male. Anche perché tempo fa io e la mia amica bevemmo un po' e finimmo a letto! Quindi non sarebbe stata la mia prima volta con una donna. Insomma questa viene e mi dice di fare delle cose. Mentre lo facevamo mi guidava. Come gli altri mi pagò e andò via. Poi non l’ho più rivista. Evidentemente non fui abbastanza brava (ancora quella risata Ndr). 
Invece un'altra volta due tizi volevano incontrarmi: uno voleva venirci a letto e l’altro solo guardare. Invece un altro voleva che mentre lo facevamo lo chiamassi con il nome di un attore, sicuramente era un attore pornografico, ma adesso mi sfugge il nome. Poi vabbè… richieste di orge ne arrivano, ma preferisco sempre evitarle. A parte rarissime volte con la mia amica, quando mi chiede di darle una mano con dei suoi clienti.

-Hai mai pensato di abbandonare questa vita,di fare altro?  Non ti sei mai innamorata di qualcuno e pensare di poter stare con una persona che ti voglia sul serio? O anche cambiare lavoro, ritagliarti un ruolo nella società diverso da questo.

Eh tu sei giovane… Credimi alcune cose non le puoi capire. Quando fai il mestiere che faccio io da parecchi anni non credi più a nulla, figuriamoci all’amore. Come fai a pensare che un uomo possa avere in testa solo te quando fai quello che faccio? L’uomo è un animale! Non ti offendere. Ne ho incontrati di tizi. Anche quello più innamorato, che mi ha detto che sua moglie non la lascerebbe per nulla al mondo, e che darebbe tutto per lei, me l’ha detto mentre si rivestiva dopo averlo fatto con me.
Di pensarci ovvio che ci ho pensato, ma non potrei mai stare con un uomo. E’ più forte di me! Nemmeno fingendo chissà cosa per farmi mantenere. Preferisco avere la mia indipendenza. Certo mi piacerebbe poter cambiare lavoro, ma io così ho una mia stabilità. Non mi interessa quello che pensa la gente e quello che si dice sul mio conto. Tanto oramai… Mettermi in discussione adesso non servirebbe a nulla. Io questo so fare e questo faccio. Per come la vedo io non faccio nulla di illegale. All'estero è ammissibile e le prostitute hanno un ruolo ben definito in società. Perché non possiamo averlo qui? Cosa faccio di male? Regalo un po’ di piacere a uomini che non riescono ad averlo da chi dovrebbe. Almeno coloro un po’ quelle loro vite cupe e grigie!

-Un’ultima domanda.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro? C’è un desiderio che stai cercando di realizzare?

Continuerò a fare la prostituta fino a quando potrò. Sto mettendo i soldi da parte. Quando non ne avrò più e non sarò più desiderabile, ho intenzione di cambiare città e inventarmi qualcosa. Che so magari andare in uno di quei posti dove c’è sempre turismo e fare un investimento. Magari un bar, un chiosco. Potrei anche farlo gestire a qualcuno. Di sicuro andrò via da qui e un bel gruzzoletto lo terrò solo per me. Mi farò una vacanza, mi comprerò un sacco di cose che mi piacciono. Insomma me la spasserò un bel po’. Oltretutto me lo meriterei pure no?

-Non sono qui per giudicare.
Katia io ti ringrazio nuovamente per avermi dato la possibilità di conoscere la tua storia e di aver risposto alle mie domande.

Ma di ché figurati! Sicuro non ne vuoi approfittare? Visto che ci sei… Scherzo ovviamente! So che non sei stato qui per questo!

Presi a scherzare pure io dicendo che non avevo soldi e lei sfoggiò nuovamente quella risata, a tratti fastidiosa, che mi aveva dato modo di conoscere durante l’intervista. Spense l’ennesima sigaretta, utilizzando un posacenere talmente consumato di cui a stento se ne vedeva la fantasia disegnata sopra, e mi accompagnò alla porta come se fosse un gesto abitudinario, un qualcosa che oramai faceva in automatico. Si percepiva febbrilmente un vago senso di tristezza come se si fosse accumulato nell'aria col tempo ed il mio pensiero andò alle pareti di quella stanza.

Chissà quante persone avranno visto entrare, quante storie si saranno intrecciate e quante ancora avranno modo di assaporare. Trovai il mondo di Katia affascinante, ma allo stesso tempo controverso e pieno di insidie. Senza alcun dubbio, fare la prostituta significa convivere con quel senso di riluttanza nei confronti di quello che fai, nello sentirsi usati come si fosse quel centrotavola che tua madre tira fuori nelle occasioni importanti, ma che viene rimesso al suo posto subito dopo terminato il suo breve utilizzo, magari in un mobile che non viene mai aperto, dopo una leggera spolveratina. Una di quelle cose inutili che vengono usate a cui si cerca di dare un valore che in realtà non ha. 


Di un’altra cosa mi resi conto mentre mi allontanavo e mi accingevo ad uscire per sempre dalla sua vita, come se fossi uno dei suoi clienti che non rivedrà mai più: Katia in quell'appartamento non era da sola. A farle compagnia c’erano i suoi rimpianti e quella voglia di poter fuggire, di rinnegare tutto e ricominciare da zero, di avere un’altra vita, ma con la consapevolezza di non avere le forze per cambiare le cose, di accontentarsi di quello che si ha e non rischiare tutto per poter migliorare.

Arrivati sull'uscio della porta la salutai quasi freddamente, come quando si vuole subito andar via dopo aver fatto qualcosa che non si dovrebbe fare. Un po’ per mia sana timidezza, un po’ per quel suo sguardo che mi stava addosso da quando stavo per andar via, in cui, grazie ad un esame più attento, riuscì a trovarvi un leggero, seppur imperscrutabile, accenno di mestizia.  



-Nelle immagini: Sophia Loren nel ruolo di una squillo nel film “Ieri, oggi, domani”-

1 commento:

  1. Trovo difficile immaginare una vita cosí, sará per le diverse situazioni in cui lei viveva, che non mi appartengono (per fortuna)e che quindi non posso capire.
    credo che anche nei momenti bui e complicati, in cui non si vede via di uscita,bisogna cercare di scorgere un pò di luce.
    scegliere di vendersi è uguale a essere complice di tradimenti, scegliere di non credere nel vero amore,scegliere di non vivere una vita vera,emozioni vere. Trovo tutto ció triste se non squallido. Ho scorto una vita piena di malinconia, una donna che si è arresa a una realtá, che ormai è l'unica che vede e si accontenta.
    Oggi il tema dell'amore è così scontato per molti, e si toglie a tutto l'importanza, ed ecco che un tradimento è una cosa superficiale e normale, che ciò che fanno queste donne diventa lavoro, quando invece è
    Solo un vendere il proprio corpo,vendere il cosiddetto "amore" che invece è solo appagamento sessuale con una persona che non si conosce.
    la cosa più malinconica è che non si crede nel vero amore...cosa molto triste.

    RispondiElimina